Una delle poesie più brevi di Fernando Pessoa

A Capodanno del 1920, poco dopo il termine della Grande Guerra, Fernando Pessoa compose una delle sue poesie più brevi ed ermetiche. E’ risaputo che il poeta avesse una forte tendenza esistenzialista con la propensione verso il superamento della trascendenza attraverso il simbolismo e perfino l’esoterismo. Come vedremo, in questi pochi versi, egli condensa una sintesi della sua ricerca, apparentemente fallimentare, ma, in fondo, molto più profonda e foriera di verità di quanto si possa inizialmente pensare.

La poesia di Fernando Pessoa è spesso intrisa di un esistenzialismo che tende alla ricerca di una trascendenza che si rifugia spesso nel simbolismo e nell'esoterismo.

La poesia più breve scritta dal poeta portoghese

Iniziamo citando il breve testo della poesia:

Lontano da me in me esisto
fuori da chi io sono
l'ombra e il movimento in cui consisto.

Considerazioni sui versi

Sin dal primo verso, si nota una forte tendenza all’esistenzialismo negativo, ovvero, quasi come Montale, il poeta afferma ciò che non è, piuttosto che definire cio chè è o si sente di essere. Per raggiungere questo scopo, egli compie un movimento di alienazione, di allontanamento che, tuttavia, è subito messo in relazione con un ritorno a un centro in cui egli si identifica.

La contrapposizione della lontananza e della totale prossimità pone l’essere in un non-luogo dove, tuttavia, esso trova compimento. Dunque, vi è un moto di spirito che forza la negazione evocando la lontananza e, subito, senza nemmeno il peso della punteggiatura, troviamo l’affermazione dell’in-sè, ovvero di quell’unicità dell’esistenza umana che non desidera alcun termine collettivo. Come una goccia d’olio nell’acqua, rimane isolata pur se immersa in un mondo che non le appartiene.

Ma come si può esistere fuori da ciò che si è? Il punto viene chiarito da un concetto esistenziale di cruciale importanza. La realizzazione di sè, il riconoscimento dell’essere in quanto altro rispetto al mondo esteriore è reso possibile proprio dallo scontro violento con quest’ultimo. Così come il bambino neonato che, strappato con violenza dal microcosmo che è parte di sè, anche Fernando Pessoa, in questo breve componimento, vuole effettuare una regressione allo stato prenatale e ridefinire ciò che egli è senza la necessità di alienarsi in un mondo che altera e filtra ogni esperienza.

Gli ultimi due versi confermano questa volontà, poichè il poeta racchiude nell’alterità non soltanto l’essenza “pubblica”, ma anche l’ombra, ovvero quel vuoto creato dalla propria figura posta di fronte a un esteriore “Sole che abbaglia” di montaliana memoria e ogni forma di dinamicità, che può avvenire solo in uno spazio condiviso, plasmato cioè dalla moltitudine che lo abita. Esiste, in tal senso, una contrapposizione netta tra l’esistenza e la consistenza. Mentra la prima viene vissuta come qualcosa di intrinsecamente intimo e inalienabile (nonostante ciò sia psicanaliticamente impossibile), la seconda si nutre di apparenza, è, in altre parole, fenomenica.

Nel dire “Io sono”, contrariamente a quanto sosteneva Cartesio, l’uomo si fonda nella sua unicità e totale solitudine. Ma, essendo tale stato delle cose, impossibile, l’esistenza deve per forza mutare in consistenza, cedere cioè il passo a un “Io sono con” o “Io sono rispetto a”. Ecco dunque svanire ogni autenticità, di cui se può mantenere il ricordo, citato nel primo verso, ma che, nell’atto stesso dello scrivere, si dissolve poichè gli occhi che leggono le parole tracciate sul foglio non possono non rendersi conto di vedere ciò che non si è e quindi creare ancora una volta quella tensione che spinge la propria natura “spirituale”, protesa verso la ricerca di una trascedenza assoluta, indefinitamente lontano da quella esistenziale, ancorata al mondo dell’alterità, che rende l’uomo ciò che è in quanto essere sociale e cio che non è in quanto essere in-sè.

Breve nota biografica di Fernando Pessoa

Fernando Pessoa, un famoso scrittore e poeta portoghese, era un genio letterario noto per il suo stile unico e le sue idee profonde. Nato a Lisbona nel 1888, Pessoa è celebre per il suo concetto di eteronimi, creando personaggi letterari distinti con il proprio stile e le proprie convinzioni. Questo approccio innovativo gli ha permesso di esplorare diversi temi ed emozioni nelle sue opere, rendendolo una delle figure più influenti della letteratura modernista.

Ritratto del poeta portoghese Fernando Pessoa dipinto da Almada Negreiros.
Ritratto di Fernando Pessoa dipinto dal pittore Almada Negreiros (1893-1970).

La produzione poetica di Pessoa è vasta e variegata e comprende un’ampia gamma di temi tra cui l’esistenzialismo, l’individualismo e la natura della realtà. Il suo stile di scrittura è caratterizzato dalla natura introspettiva, dalla profondità filosofica e dall’uso intricato del linguaggio, che spesso sfida le convenzioni letterarie tradizionali.

Per tutta la sua vita, Pessoa si è confrontato con questioni sull’identità, sull’esistenza e sul significato della vita, temi ricorrenti nella sua poesia. Le sue opere continuano a ispirare lettori e scrittori in tutto il mondo, consolidando la sua eredità come una delle figure letterarie più importanti del XX secolo.

Per approfondimenti sulla poetica di Fernando Pessoa

Sale
Poesie. Testo portoghese a fronte
  • "Come Shakespeare seppe essere Amleto e King Lear essendo prima di tutto Shakespeare, come Balzac seppe essere il Pére Goriot e Eugénie Grandet, essendo prima di tutto Balzac," scrive Tabucchi "così Fernando Pessoa è in primo luogo quel Fernando Pessoa che firma le sue poesie con il proprio nome, ammesso che tale 'io' coincida con il reale Fernando Pessoa anagraficamente inteso"
  • Di "Fernando Pessoa-lui stesso", o dell'Ortonimo, questo volume intende offrire un compiuto, ampio ritratto, cogliendo alcune delle sue molteplici sfaccettature: dal poeta avanguardista al mistico ed esoterico, dal poeta elegiaco ma sempre concettuale al satirico che irride il tiranno Salazar, fino al poeta civile e "indignato" che guarda alla patria prostituita con rabbia e dolore
  • E di nuovo la letteratura, per Pessoa, è la "dimostrazione che una vita non basta" -, non potremo che rimanere stupiti per la sua vertiginosa, spiazzante novità: "Ah, canta, canta senza motivo! / Ciò che in me sente sta pensando" si legge nella "Mietitrice", del 1924, dove l'interazione tra l'emozione e la ratio sembra echeggiare Empedocle e Spinoza - e insieme anticipare le scoperte della moderna neurologia
  • Del resto, come scrive ancora Tabucchi, "nel 'cuore di tenebra' che è l'umano sentire, misterioso, profondo, che appartiene ai precordi, Pessoa, come tutti i grandi poeti, fonda la sua poesia"
  • Leggi di più
Sale
Il libro dell'inquietudine-Poesie. Testo portoghese a fronte
  • "Il libro dell'inquietudine" di Fernando Pessoa raccoglie in maniera disordinata e "aperta" le centinaia di riflessioni del più celebre eteronimo dell'autore, Bernardo Soares
  • Tragico, ironico, profondo e irrequieto, figura tragica e imprescindibile del nostro Novecento, Soares il fragile, l'acuto, il silenzioso, che abita la vita nei suoi toni più grigi, la osserva, la comprende, la subisce, eppure l'ama con una passione a cui non si può sottrarre
  • Ricerca un equilibrio perduto che, suo malgrado, non troverà
  • A questo capolavoro della letteratura mondiale - ed entrando in dialogo poetico con esso - viene ora affiancata, con testo portoghese a fronte, un'ampia antologia (172 componimenti) della poesia orto-eteronima più significativa di Fernando Pessoa, gran parte della quale inedita in Italia
  • Ritroviamo qui tutti i temi, le ansie, le riflessioni appassionate che guidano la penna di Bernardo Soares, ma che trovano nel dire poetico dell'intellettuale portoghese un inimitabile intreccio di voci, che proviene dal fondo della coscienza di un unico individuo e si sviluppa compiutamente in quel "dramma in gente", ricercato e inscenato dall'autore, che giunge fino a noi, ammaliandoci e inquietandoci profondamente


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